Data la sua posizione, equidistante tra Lombardia e Veneto, il Lago di Garda è facilmente raggiungibile una volta atterrati sia all’aeroporto di Verona che a quello di Orio al Serio a Bergamo.
Anche gli aeroporti milanesi di Malpensa o Linate sono a una distanza accettabile, ma in ogni caso una volta atterrati in una delle strutture sopracitate sarà necessario completare il proprio viaggio con un servizio di autonoleggio o di bus.
In alcuni casi gli alberghi più importanti nella zona del lago possono mettere a disposizione degli shuttle. Per chi lo preferisce e ha la disponibilità, esistono servizi di NCC e, naturalmente, il taxi.
Si può arrivare in alcune località del Benaco anche in treno: Brescia e Desenzano, più al sud, e Rovereto (per chi preferisce la parte settentrionale del lago) sono le stazioni ferroviarie più importanti.
Dove soggiornare?
La vocazione del Lago di Garda è turistica fin dalla più remota antichità (basti pensare ai Romani che venivano qui a svernare!), quindi non deve stupire che ci sia una grandissima varietà di strutture ricettive.
I visitatori in arrivo potranno scegliere di trascorrere un periodo in piccole pensioni a conduzione familiare, sfruttando le potenzialità dell’home sharing grazie a startup come Airbnb o Couchsurfing o ancora (per i più giovani) dei numerosi ostelli presenti lungo tutto il lago.
Chi cerca qualcosa di più rilassante potrà fare affidamento sul vastissimo range di alberghi, che vanno dai più lussuosi (Du Lac et Du Parc a Riva del Garda è forse il più noto) ai più modesti. Né si può ignorare che la maggior parte dei turisti stranieri scelgono convinti da anni il campeggio attrezzato, specie quelli provenienti da Germania e Olanda: una soluzione preferita anche dai non più giovani.
Che lingua si parla al Lago di Garda?
Coprendo un territorio di ben 370 chilometri quadrati, suddivisi tra tre regioni molto diverse, non si tratta affatto di una domanda scontata.
Se l’italiano è la prima lingua gardesana, i dialetti della zona possono essere molto diversi e variare dal lombardo al veneto al trentino, con varianti locali legate all’antica dominazione longobarda dopo il crollo dell’impero romano.
A proposito di dominazione, poi, non si può dimenticare che la parte settentrionale del lago è stata quella più lungamente posseduta dall’impero austriaco, essendo stata ceduta all’Italia solo dopo il 1918. Quindi nella punta nord non è infrequente imbattersi in madrelingua tedeschi, o in scritte bilingue nelle indicazioni stradali, o anche sui menù dei ristoranti.